Congresso
Centenario del Rotary in Italia

17, 18 e 19 Novembre 2023

Il 20 novembre 1923 nacque ufficialmente, presso il Caffè Cova di Milano, il primo Club Rotary italiano.

A precedere Milano era stata Napoli a opera di Biagio Borriello, ma il tentativo non aveva tempo­raneamente sortito effetti concreti (il Club di Napoli sarebbe comunque sorto poco dopo).

La genesi milanese si mostrò coerente con le carat­teristiche socio-economiche della città, la cui classe imprenditoriale sembrava determinata ad agire per rilanciarne il ruolo di motore economico del Paese, cogliendo anche le suggestioni e i modelli culturali provenienti dall’estero.

Trovare persone disposte a entrare nel nuovo soda­lizio non fu però semplice, tanto che i promotori del Club furono stranieri: un irlandese (Culleton), un ca­nadese (Mountney), un inglese (Clarke) e uno scozzese (Henderson). A questi si aggiunsero alcuni ita­liani, tra cui l’avvocato Achille Bossi, non milanese di origine, cofondatore della Camera di Commercio americana a Milano, in grado di esprimersi indiffe­rentemente in italiano e in inglese, fornito di grande intraprendenza e collaboratore di grandi aziende sta­tunitensi, capacità che avrebbe applicato al Rotary lungo tutta la sua esistenza.

Culleton conosceva già l’ambiente rotariano irlan­dese e gli fu agevole prendere contatti diretti con la casa-madre del Rotary a Chicago per ottenere l’auto­rizzazione a creare il primo club.

Il 28 marzo 1924 nacque il secondo Club a Trieste, da poco italiana, già porto della Mitteleuropa e crocevia di culture. L’apertura internazionale dei primi promotori fu confermata anche da uno dei fondatori del Club di Roma: Omero Ranelletti, Presidente del l’Associazione italo-americana.

Tratto dal libro Rotary Istruzioni per l’uso del PDG Tiziana Agostini

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